domenica 16 dicembre 2012

Apple or not Apple, this is the question


28 agosto

Non sono vivo del tutto, senza computer sono nel limbo. Non posso leggere, chattare, informarmi, ecc… Decido di acquistarne uno usato e vado ad un negozietto che mi hanno consigliato.  Non ha portatili usati,  un fisso usato costerebbe comunque troppo. A quel punto, confesso al negoziante che il mio sogno è di acquistare un Mac.
Niente insulti, nessun maltrattamento, ma il disprezzo è trapelato al solo sentire quel nome.
Ho incontrato uno dei più acerrimi nemici di Apple. Compiutamente e ben motivato me ne ha spiegato i motivi e mi ha abbastanza convinto, avendo usato l’Ipad capisco che ciò che obbietta ha senso. Rimando la decisione di acquistare ma ,uscendo, gli chiedo se ha festeggiato alla morte di Steve Job: “ Non ho festeggiato” mi risponde, “ ma ho guardato in televisioni quelli che si dichiaravano a favore e quelli contro,  e tutti quei che parlava ben de lu, mi i mandaa in mona”.

 
Il pomeriggio visito Asolo. Un bellissimo paesino che è nella lista dei ‘Borghi più belli d’Italia’. Ha una storia che risale al secondo secolo avanti Cristo, un castello in cima alla collina e un altro in paese. Fontane che funzionano ancora dal tempo dei romani. E’ un luogo di ‘buen retiro’ per grandi nomi, tra cui spicca la divina Eleonora Duse, celebrata anche dal D’Annunzio. Da visitare.
Finisco la serata qui e partecipo alla premiazione di un concorso di cortometraggi. Proiettano il pezzi dei finalisti al teatro Eleonora Duse, all’interno del castello di Caterina Cornaro, Regina di Cipro (le poltroncine in velluto sono comodissime):
Il primo cortometraggio non l’ho capito granché; il secondo mi sembrava avesse un qualcosa di particolare e nuovo ( per un quarto d’ora qualcuna ha tagliato frutta e verdura con una mannaia da cucina); il terzo, in lingua Kazakistan e sottotitolio in inglese, ci racconta di un ragazzetto che disegnava film su strisce di carta, come se fosse la pellicola e le faceva scorrere mentre ne faceva suoni e storia. Dopo quaranta minuti li ho mandati tutti a quel paese.
“Ridateci l’armata Potemkin!”


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