mercoledì 26 dicembre 2012

Etna





25 dicembre Etna
Giornata meravigliosa, sole splendente, temperatura sui venti gradi, qualche lieve brezza di tanto in tanto.
Mi avvio verso il più grande vulcano attivo d’Europa, la montagna più alta del centro sud d’Italia. Percorro alcuni chilometri tra fiumi pietrificati di lava nera alternati a boschi di betulle bianche, pini marittimi e vasta macchia mediterranea che mi porterà al monte Pomiciaro per poi raggiungere Monte Zoccolaro (???!!!). Al termine della strada, parcheggiato il camper, devo affrontare un impervio sentiero che sale al monte: il sentiero è strettissimo, spesso scavato nel terreno ed è molto ripido: mi hanno detto che la camminata durerà quasi due ore. Sono quasi arrivato ma la mia prostata mi consiglia una sosta di svuotamento. Partita la minzione noto che ho gli scarponi che affondano nella neve, alzo gli occhi e vedo la punta della Calabria al di là di un mare vitreo e splendente al sole. Sono sul bordo di un burrone incredibile che sprofonda nella Valle del Bove. Chilometri quadri di lava raffreddata che ha l’aspetto di un’immensa fronte aggrottata. La lava è nera alternata dalla neve che ha rifuggito il sole sulle pieghe soleggiate. Pare un dipinto spatolato o come quelli di Van Gogh, ma in bianco e nero. Attorno l’immensa sagoma rocciosa che circonda la valle. Due piccole (!?) bocche laviche, la sotto, testimoniano da dove sia uscita tutta quella lava. Lassù in alto i tre coni, bianchi, altissimi, che al mio posto, fanno la fumatina del fine evacuazione, io ho smesso.


 
Scorie cancerogene di vulcano fumante


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