giovedì 30 agosto 2018

L'AQUILA

Una chiesa
L’AQUILA HA SMESSO IL VOLO
Delle case messe in sicurezza
NON UNA CASA, O UN PALAZZO, O UNA CHIESA, SONO STATI RISPARMIATI: TUTTO FU DANNEGGIATO.


29 agosto 2018 L’AQUILA

Non ho trovato in tutta la città de l’Aquila
Danni intatti tra le erbacce
un solo, qualsiasi immobile  non danneggiato dal terremoto.  I pochi immobili, chiese o palazzi, senza crepe sono quelli già restaurati.
Il disastro che si presenta ,passeggiando tra strade e vicoli, appare in tutta la sua crudeltà: nulla venne risparmiato. 
Lo sky line
l’Aquila è oggi un immenso cantiere e lo Sky line si presenta come un bosco di gru. 
Sorge spontanea una domanda: ma vale la pena riparare ad un tale disastro? 
Gli immobili recuperati sono circa uno ogni venti, di questi, almeno la metà non è ancora tornata al suo uso: sono vuoti.
La presenza degli abitanti appare scarna quanto un paesino
Cantieri e movida in via Vittorio Emanule
di montagna, solo la sera la gioventù ritorna lungo la via della passeggiata, Corso Vittorio Emanuele.
In questi giorni, ventotto e ventinove agosto, festa della Perdonanza (una rievocazione storica e religiosa riferita al papa Celestino V), c’è stato una vitalità importante ed anche del turismo, una ricorrenza che ha ridato un po’ di svago e gioia.
BASILICA DI SANTA MARIA DI COLLEMAGGIO (DA POCO RECUPERATA)
Preparativi per la ricorrenza della "Perdonanza"
Questa città tornerà certamente a vivere, un giorno, ma ci vorrà certamente ancora molto: la distruzione è stata immane.









IL MERAVIGLIOSO PORTALE DI COLLEMAGGIO 



L'INTERNO DI COLLEMAGGIO

IL PALAZZO DELLA REGIONE

IL CORO DI CANTI POPOLARI ABRUZZESI

CIBO E RISTORANTI DA STRADA
L'ANFITEATRO ROMANO

IL FORTE SPAGNOLO


UN LATO DELLA FONTANA DELLE 99 CANNELLE

ALCUNE CANNELLE

UN BEL PALAZZO RESTAURATO

LA PIAZZA CENTRALE 

domenica 19 agosto 2018

ASCOLI

PIAZZA DEL POPOLO
ASCOLI PICENO
OLIVE, GRANITO PANNA, TORRI E FIUMI

GRANITO ASCOLANO
UNA FONTANA E LE OLIVE

Era divertente ‘Tonino Carino da Ascoli’ e le sue telecronache sportive; unico silurato dopo una furiosa polemica sulla imparzialità dei cronisti sportivi.

Lo ricordo perché Ascoli, piccolo capoluogo di provincia, non era particolarmente famoso se non per lui, “Tonino Carino”.

Invece questa poco conosciuta Ascoli Piceno è molto bella.

Tre caratteristiche principali: innanzitutto Le ‘Olive Ascolane”. Sono dappertutto, sulle tavole, nei musei e ovunque sui manifesti murari.

Seconda bella caratteristica è il granito o travertino di un caldo colore panna con cui sono costruiti
CHIESA E CAMPANILE TORRE
palazzi, case, chiese e strade.

Terza: le numerosissime torri, molte lesionate dal terremoto, e superate in numero solo dalle immancabili chiese (c’è una piazzetta sul versante del fiume Tronto in cui ci sono sette chiese in centocinquanta metri di distanza, di cui tre attigue).

Infine la morfologia della città, circondata da due fiumi che hanno profondamente solcato le due valli entro le quali si trova Ascoli: da una parte un affluente, il fiume Castellano e dall’altra il Tronto, che si uniscono in fondo alla città. Il risultato é che, visitando la città, in realtà si passeggia in un grosso borgo medievale tra romanici e medievali vicoli, Cardi e Decumano circondati dai colori caldi e dolci della pietra locale: poi, semplicemente perdendosi un
PONTE SULL'AFFLUENTE 'CASTELLANO
po', ci si ritrova in un ambiente boschivo solcato da impetuosi fiumi che creano graziosissime cascatelle e rilassanti spiaggette.

Per finire, vanno segnalate le sue meravigliose piazze, in particolare Piazza de Popolo, con Palazzo Ducale, Cattedrale e palazzi nobiliari e Graziosissimo porticato.






INTERNO DELLA CATTEDRALE

UN VICOLO, DETTO 'RUA"




DETTAGLIO DEL PORTALE DEL DUOMO

RUA DELLE STELLE. SUL LUNGO FIUME TRONTO

UNA TORRE

SPIAGGIA DI FIUME CON CASCATELLA PER I TUFFI

FIUME CASTELLANO


SPIAGGIA SUL FIUME 

INTERNO DEI CHIESA 

PALAZZO CON TORRI GEMELLE

RUA (O CARDO)

BAR DELLA PIAZZA

UN CHIOSTRO DI UN CONVENTO DI POVERI FRATI

VITA DI PIAZZA

CURIOSI AI PORTICI DELLA PIAZZA



PANORAMICA DELLA CITTÀ DAL PONTE ROMANO SUL TRONTO

TORRI E PONTE ROMANO

ANFITEATRO ROMANO (non ci manca nulla)

mercoledì 11 luglio 2018

TERNATE E I FIORI DI LOTO





 IMMIGRAZIONE SELVAGGIA
ARRIVI IMPREVISTI E MISTERIOSI SUL LAGO

Sul lago di Comabbio si sono verificate presenze, estranee. Colonie di Fiori di loto hanno invaso alcuni angoli del lago. 
Sul versante di Mercallo fanno respingimenti, nel senso che vengono estirpati per impedirne il proliferare incontrollato: mentre sul versante di Ternate si consente l’integrazione.
In effetti la convivenza pare possibile: Non vi è contrasto con le piante autoctone simili, come le ninfee. 
I “fior di loto” si sono adattati ai margini dei canneti, in zone prima libere e, pare, non invadano altre aree. 
Il fiore é molto grande, sino a circa quaranta centimetri ed ha una gamma di colori tutti compresi tra fuxia, rosa e bianco.
Pare non portino malattie; non facciano danni; non disturbino le altre vegetazioni residenti. 
Anche se di aspetto orientale si può dire che sono decisamente belli.