10 Agosto: da Rovigno all'arcipelago Broni.
Risvegliatomi di buon’ora e, deciso per una giornata di spiaggia e mare, attendo il caldo del mattino sistemando i serbatoi nell’area di sosta. Sento dei richiami: è il portinaio che, ancora libero da impegni di sbarre, non trova di meglio che controllare anche il camper stop. Mi chiede se ho badato a registrarmi: Non ancora! Rispondo. Lui borbotta, finisco il lavoro e, irritato, me ne vado. E la guerra continua.
Risvegliatomi di buon’ora e, deciso per una giornata di spiaggia e mare, attendo il caldo del mattino sistemando i serbatoi nell’area di sosta. Sento dei richiami: è il portinaio che, ancora libero da impegni di sbarre, non trova di meglio che controllare anche il camper stop. Mi chiede se ho badato a registrarmi: Non ancora! Rispondo. Lui borbotta, finisco il lavoro e, irritato, me ne vado. E la guerra continua.
Mi sposto più a sud verso la costa antistante l’arcipelago di Broni: Cinque vele, patrimonio dell’umanità, ecc…
Paesotto importante, molto carino, a cinque chilometri dal mare delle cinque vele.
Faccio una scoperta interessante: circa un terzo delle case del paese sono da sistemare e vuote. Sono quelle vecchie case in pietra, spesso molto belle, con ornamenti in stile Serenissima.
M’informo all’ufficio turistico: I prezzi sono interessanti e capisco che qui c’è un mercato immobiliare tutto da sviluppare; chiedo se ci siano vincoli e m’informano che c’erano una volta. Era vietato vendere agli italiani giacché, espropriati, espulsi o infoibati, spesso tornavano presentando diritti come ex proprietari o eredi. Quel divieto è stato rimosso da un paio di anni.
Stessa situazione nel paesino sulla costa, Peroj. Da pensarci.
Dormo alla grande. Vengo svegliato verso le tre da un gruppo di ubriachi che cantano a squarciagola: “hs sn choc prtm a ch”! Quì le vocali sono una rarità.
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