Rovigno: spiaggia all'ombra dei pini |
8 Agosto: Rovigno, Parco Nazionale.
Centocinquant’anni fa un conte, di cui non ricordo il nome, piantò questo incredibile bosco di conifere che ora è diventato Parco Nazionale. E’ un’area lunga, in linea d’aria, circa un chilometro, ma che, seguendo la costa diventa cinque con annessa pista ciclabile. Mi avvio: bastoni da camminata nordica, costume, canottiera, zaino con necessaire.
Centocinquant’anni fa un conte, di cui non ricordo il nome, piantò questo incredibile bosco di conifere che ora è diventato Parco Nazionale. E’ un’area lunga, in linea d’aria, circa un chilometro, ma che, seguendo la costa diventa cinque con annessa pista ciclabile. Mi avvio: bastoni da camminata nordica, costume, canottiera, zaino con necessaire.
Ogni passo cambia paesaggio, mare un po’ mosso che schiuma bianco infrangendosi sugli scogli candidi. Ogni tre passi uno scatto, non riesco a fermarmi, poi penso: Non odi nessuno così tanto da imporgli di vedere tutte queste foto! Smetto, o quasi.
Arrivo lentamente a Rovigno. La visito con calma, salgo in collina ed entro in Duomo. Li, noto uno che vende ricordini piazzato vicino all’altare: Gesù odiava i commercianti nel tempio. In quel momento mi guardo: canottiera, costume, bastoni e zaino: taccio.
Torno, sempre godendo il lungomare e mi ritrovo al campeggio dal lato mare, e scopro che l’area spiaggia, è totalmente libera a tutti.
Da quel campeggio si entra e si esce a piacimento. Dapprima titubante poi prendo coraggio e infine sicurezza: “E qui comando io, e questa è casa mia…..”
A fine giornata di mare mi ritiro al mio camper parcheggiato fuori.
Cena, pensierini della sera a tempo di musica e nanna.
Evitatus multandis.
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