mercoledì 31 agosto 2011

Freddo, caldo, alto, basso.


26 agosto:
Risveglio al freddo, ma la partenza in salita per il giro della vallata ripristina immediatamente la temperatura corporea.
Ma quante!
Trovo anche un ’Giardino Botanico’.  Sono di buzzo buono, voglio imparare finalmente i nomi delle piante, dei fiori e degli arbusti di montagna. Dopo due ore e mezzo di visita, decido che cercherò su internet!
Sento il richiamo di Vittorio Veneto, un fratello di mio nonno ne è stato Vescovo e per questo decido di scendere in città.
Arrivo a piazza del Duomo vicino alla sede vescovile. In chiesa è sparito quello che ricordavo ci fosse. Vado al bar e, per prassi, prendo l’aperitivo e chiedo informazioni.
Tutti conoscono il mio parente (morto nel ’44) mi spiegano quello che sanno, mi danno il volantino turistico e m’indirizzano al parroco che sopraggiunge in quel momento. Questi mi dà le spiegazioni che mancano e mi fa conoscere il sacrestano di ottantanove anni che è stato cresimato dal mio Prozio.

E’ tardi, tornerò domani. Mi avvio per Fregona al fresco. Mi perdo per la valle del Prosecco, ma verso le dieci, riesco a cenare con i miei due etti di carpaccio conditi alla grande.
Non mi sento molto bene: sono sceso dal Pian del Cansiglio a venti gradi e sono sei ore che ansimo a trentaquattro gradi, un Campari a stomaco vuoto e su e giù per le Prealpi del vino. Forse ho esagerato.

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