26 agosto:
Risveglio al freddo, ma la partenza in salita per il giro della vallata ripristina immediatamente la temperatura corporea.
Ma quante! |
Trovo anche un ’Giardino Botanico’. Sono di buzzo buono, voglio imparare finalmente i nomi delle piante, dei fiori e degli arbusti di montagna. Dopo due ore e mezzo di visita, decido che cercherò su internet!
Sento il richiamo di Vittorio Veneto, un fratello di mio nonno ne è stato Vescovo e per questo decido di scendere in città.
Arrivo a piazza del Duomo vicino alla sede vescovile. In chiesa è sparito quello che ricordavo ci fosse. Vado al bar e, per prassi, prendo l’aperitivo e chiedo informazioni.
Tutti conoscono il mio parente (morto nel ’44) mi spiegano quello che sanno, mi danno il volantino turistico e m’indirizzano al parroco che sopraggiunge in quel momento. Questi mi dà le spiegazioni che mancano e mi fa conoscere il sacrestano di ottantanove anni che è stato cresimato dal mio Prozio.
E’ tardi, tornerò domani. Mi avvio per Fregona al fresco. Mi perdo per la valle del Prosecco, ma verso le dieci, riesco a cenare con i miei due etti di carpaccio conditi alla grande.
Non mi sento molto bene: sono sceso dal Pian del Cansiglio a venti gradi e sono sei ore che ansimo a trentaquattro gradi, un Campari a stomaco vuoto e su e giù per le Prealpi del vino. Forse ho esagerato.
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