13 gennaio
Mi sveglio
in una stanza d’albergo un po’ intontito: ricordo spritz e grappe in compagnia
e poi …. Cazzo il camper!
Mi
attanaglia la tristezza.
Per colazione
chiedo solo un caffè, ma mi ritrovo con un cappuccio ed una pasta farcita di
panna fresca del peso di circa mezzo chilo e qui conosco il capo famiglia del
gruppo ‘Scala’.
Un bel
personaggio che ama, evidentemente, il cibo.
M’intrattiene
raccontandomi la presenza del Vicepresidente svedese e altri personaggi
importanti ai suoi tavoli e, ricordando la cena della sera prima, posso
credergli. In quel momento arriva una chiamata, sono i carabinieri, hanno trovato il camper.
Il signor
Scala si offre di accompagnarmi per il ritiro e resta quasi mezza giornata a
mia disposizione.
Il camper è abbastanza
integro ma tutto l’interno è sottosopra in un caos mostruoso; dobbiamo ricorrere ad un carro attrezzi per
liberarlo dal pantano ma, alla fine, rientro a Portopalo a bordo di ‘Casa mia’.
Ho passato
il resto della giornata a fare ordine e pulizia: Caffè e sale svuotati e
dispersi in ogni dove; salsa nuova di zecca cosparsa a chiazze per dare colore;
pianali dei divani dappertutto, uno dei quali addirittura incastrato in bagno;
biancheria a terra e per aria condita di caffè, sale e salsa.
Ma che
minghia cercavano?
La sera,
Spritz dei festeggiamenti per il ritrovo e cena di gala da Scala.
Ho
dimenticato di scattare foto, anche al disastro, ho però scoperto cos’è il Pigreco.
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