venerdì 25 gennaio 2013

Caverne al cioccolato



Modica

16-17 gennaio: Modica
Manca un chilometro e della città neanche l’ombra poi, improvvisamente, la discesa e là, accoccolata in mezzo alle montagne, Modica.
Qui ci sono i monti Iblei che sembrano più altopiani che veri monti e, viaggiando su queste alture, pare d’essere in pianura se non fosse per il mare che appare sempre là in basso.
Quando però tra i monti scorrono dei fiumi, questi formano delle immense e profonde vallate: In una di queste, solcata da due fiumi che s’incrociano, c’è Modica
Modica, Le cave sulla montagna
Modica: Facciata di grotta
L’impatto è impressionante: E’ una città di cinquantamila abitanti, tutta immersa in questa vallata a ‘y’;
tutt’intorno, ai bordi della conca, ci sono le grotte e le case immerse nella montagna in cui un tempo e in parte ancora oggi vivono i Modicani.
Modica, inizio scalinata


Spiazzo ri riposo per scalinanti
Anche questa città è patrimonio mondiale dell’umanità (Unesco), tutta la valle di Noto lo é.
L’elemento caratterizzante che ha portato al riconoscimento dell’O.n.u. sono le chiese ed i palazzi in stile Barocco: Barocco siciliano o tardo barocco come tengono a precisare qui.

L’esempio che più mi ha colpito è la chiesa di San Giorgio. Non solo per la sua bellezza ma perché, la imponenza del barocco, qui si estende alle grandiose scalinate che portano all’ingresso: La gradinata inizia tre piani di strada più in basso, si biforca e si ricongiunge, a metà strada ci sono dei piccoli spiazzi di riposo con palma centrale e panchine, al termine, una gradinata semicircolare e immensa accompagna all’ingresso della chiesa.
Tutte le chiese qui sono senza piazza ma tutte hanno la scalinata, questa di San Giorgio è la più lunga e scenografica (sin’ora).
Da queste parti, se non si fanno almeno cinquanta gradini, non si va a messa.

Da segnalare il famosissimo cioccolato di Modica. Un cioccolato proposto con decine di sapori: al peperoncino, all’arancia, alla menta ecc. La sua particolarità è di frantumarsi in bocca, non impasta, si espande come i fuochi d’artificio.



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