2 agosto
Vista la
calura in valle, continuo le mie passeggiate in Altopiano. Non amo lagnarmi, ma
devo dire che le segnalazioni dei sentieri sono davvero scadenti e mal
distribuite.
L’altro
giorno, alla scalinata di Calà del sasso, ogni 30 gradini un segno. Ma dico io:
“Dove vuto che possa ‘ndare, ghe se soeo la scalinata e montagne a destra e
sinistra?”
Nei boschi
invece, un segno ogni tanto, ho pensato che: “forse i ga fenio a vernise!”
Se chiedi informazioni ai locali ti guardano
con un’aria del tipo: “sito mona?” e dicono: “Varda! Va sempre drito, te cati
par forsa”. Qui non esistono strade diritte, mai vista una.
Quando a colpi di fortuna e fiuto si arriva a
qualche meta non vi sono mai spiegazioni. Costa molto dirci qualcosa: “Caro mona
de turista: Questo se… sta roba…….., se dise che…, i gha scrito …” Insomma ‘do
monade’ e noi si va a casa felici e contenti.
Oggi mi sono
trovato ad accompagnare turisti locali in un posto da me trovato per caso e che
loro cercavano da tre ore (io m’ero perso da sette): Si chiama “Buso de
Stonehause” e ancora adesso non so ‘cossa mona el xe’.
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