19 luglio
Altopiano di Asiago
Sono senza estratto
di latte, devio quindi il mio percorso verso l’altopiano di Asiago, patria del
formaggio. L’Altopiano è
alto (mille metri e rotti), ma non è in piano: pare di vedere le Langhe del
Monferrato o le colline dell’Umbria. Ci sono venti gradi o poco più e un leggero
venticello fresco di montagna, il sole splende. Mi avvio al centro del
capoluogo e mi assale un profumo per me inconfondibile, inebriante, (è
mezzogiorno) “I Bogoi”, monega! Mi vedo già seduto al tavolino con lo spillone
per estrarli dal guscio, al fianco un fresco Bianchino, …….. Non trovo la
bancarella, è sparito il profumo… Allucinazione? ... Noooo! E’ come togliere le
caramelle al bambino. Domani investigherò.
Completo il
programma di oggi con la camminata tonificante: tre chilometri in salita per
Monte Interrotto. Non so come, ma, dodici chilometri dopo, stavo ancora
arrancando. Finalmente una bellissima radura, ben rasata, con tavoli e panche;
alzando gli occhi vendo un enorme castello: Questo non era previsto. C’è il fossato,
mura altissime, torrioni, magnifico! Scopro che è un forte militare di fine
‘80.
Davanti al Forte
(il monte è ‘Interrotto’) c’è uno strapiombo e, ai miei piedi, tutto
L’altopiano del formaggio.
Ritorno per
una strada diversa e, in effetti, sono tre chilometri.
A proposito:
non avevo il formaggio in camper solo perché non mi piace.
Nessun commento:
Posta un commento
Sarebbe un piacere sapere cosa ne pensi: Dimmelo!