15 dicembre
Fine anno e inizio prossimo in Sicilia.
Motivo
principale, risparmiare sul riscaldamento; secondario, spero di fare il bagno a
capodanno a Mondello.
Traghetto alle
undici di sera, parto alle due del pomeriggio. Quando arrivo a Genova, capisco
di aver contratto la Sindrome del Norinoco (Un’amica, Norina, che parte sempre
dieci ore prima della partenza del traghetto)
Di solito si
aspettavano 8 ore al porto: Metti che parta prima! Diceva.
Questa
volta, essendo solo e 6 ore davanti, decido di visitare per la prima volta la
città, l’ho sempre considerata orrenda.
Dal porto
sino all’Acquario non cambio idea, ma dopo scopro che, addirittura, c’è un
piacevole lungomare, il sottomarino Pegasus, la nave dei pirati del film di
Polanskj, i pali bianchi da shangay e qualche strano monumento del genere “dategli
le Brioches”. Quando però inzia il
passeggio lungo i vicoli della città vecchia… beh! …:Proporrò agli amici di
fare tappa e trascorrere un giorno a bere mangiare ed odorare Genova.
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Genova: bancarella colarata tra i vicoli |
Si parte in
ritardo, verso mezzanotte. Al self service, stanno già chiudendo e, per smaltire,
mi riempiono un piatto di fritto e un altro di patatine. Appena usciti dal
porto, la nave inizia le danze. Mare mosso.
Terrorizzato,
penso a come farò a dormire con un chilo di fritto, uno di patatine sullo
stomaco e la nave che balla. Mi stendo, mi addormento e mi sveglio il mattino
successivo alle nove e mezza. Ho scoperto di non soffrire il mal di mare, era
mia moglie a soffrirne e ne soffrivo insieme anch’io.
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