Palermo, Palazzina cinese |
La cancellata a sonagli |
Un enigma della Sicilia che ,mi ha incuriosito, è la presenza massiccia di materassi nei luoghi più o meno deputati alla raccolta rifiuti.
A Terrasini (poco più di diecimila abitanti)ricordo di averne contati ventotto, tutti matrimoniali. Vidi ripulire l’area completamente e dopo quattro giorni ve ne erano altri 12.
Ricordo che mia moglie ed io cambiammo una sola volta i nostri materassi. Fu che, quando ci sposammo, su consiglio di mia suocera (le suocere consigliano sempre a figlie e nuore di fare i loro stessi errori), prendemmo i materassi in pura lana. All’ennesima manutenzione e rifacimento e preso atto che si dormiva sempre in buca, li cambiammo: quelli buoni, moderni, con le molle. Un cambio solo in un ‘lungo’ periodo di matrimonio.
Un dì capii l’arcano di questi frequenti cambi di giaciglio, durante la visita alla ‘Palazzina cinese’ di Palermo.
Il buco del soffitto |
E’ una palazzina che prova come i ricchi, a volte, non sappiano come sprecare il danaro. L’allora re Borbonico volle adeguare e ristrutturare la palazzina, che troneggia il grande parco della Favorita (allora riserva di caccia reale), in stile cinese. Già la cancellata esibisce, al posto delle punte a lancia, dei campanellini strani che suonano al soffiare del vento; Il tetto è a pagoda; ci sono delle scale a chiocciola esterne che elevano ai terrazzini (a cui si accede dalle scale interne); dipinti in trompe l’oeuil fanno apparire profonde le pareti liscie; il soffitto di una stanza sembra squarciato e pare si veda il cielo; motivi alle pareti che sembrano pizzi di Cantù; sale con dipinti che ricostruiscono ambienti Pompeiani; ecc.
Poi la sala da pranzo, luogo della mia scoperta socio/cultural/gastronomico/morfeiana: Il tavolo è dotato di alcune piccole corde colorate appese ai lati e sul piano ci sono dei fori a scomparsa: il re tirava una cordina colorata che corrispondeva ad una pietanza e questa risaliva dalle cucine direttamente sul tavolo del Re.
Ecco! Il cibo! In quel momento ricordai i letti di numerosi palazzi visitati, che erano sempre dotati di numerosi grandi cuscini. Mi venne spiegato che, a causa delle grandi feste che spesso venivano organizzate in quei luoghi e che finivano sempre con eccessi di cibo, il dormire distesi diventava problematico. La soluzione normalmente adottata era quella di dormire praticamente seduti usando appunto quei cuscini.
Ecco la soluzione dell’enigma: I siciliani, tutti, oggi possono cibarsi a sazietà e lo fanno, sempre e non solo la sera prima di coricarsi. La conseguenza è, ovviamente, una certa difficoltà di digestione e la colpa, evidentemente, viene data ai materassi.
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