Un signore, tal
Giacomo Serpotta, secoli fa ebbe una intuizione: Poiché allora, come oggi, mancava
danaro e il lavoro era carente, inventò il finto marmo. Si trattava di stucco
misto a polvere di marmo a cui somigliava molto. Era più facile da lavorare e
molto meno costoso. Ottenne numerosi lavori che si trovano in quasi tutta la
Sicilia.
Mi
raccontano che, pattuendo il prezzo delle opere da eseguire pretendeva sempre anche
una botte di vino in anticipo, condizione irrinunciabile per l’accordo di
lavoro.
Ammirando le
sue opere mi pare di vederlo: incerto sulle gambe, occhio lucido e bestemmia
facile, mentre impasta e affina Madonne.
Palermo, chiesa a Ballarò. Un esempio di finto marmo del Serpotta |
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