martedì 24 maggio 2011

Mercoledì é rosso

Il Mercoledì è rosso.


Da questo dato incontrovertibile si deduce che Domenica è bianca. 
Il bianco della domenica è conseguenza vitale dell’evoluzione teocratica della civiltà occidentale ininterrotta, da millenni (due).
Conseguentemente è perfetta la cromatica del martedì che, naturalmente, è viola.
Va subito il pensiero a quella meraviglia del creato che è il giallo, luminoso, solare, caldo, che non può che addicersi al sabato

Ora, un breve riepilogo: Domenica bianca, Sabato giallo, Martedì viola (qualcuno obbietta spesso che sia lilla, dobbiamo essere aperti a nuove argomentazioni quindi accettiamo questa sfumatura), e ovviamente che “Mercoledì é rosso”.
Una corrente di pensiero di estrazione asiatica, vorrebbe il lunedì verde, ma ovviamente è arancio. L’errore in cui sono caduti i grandi pensatori dell’oriente deriva dalla collocazione della stella Sirio. Un tempo veniva confusa con Giove, la prima stella che si nota al tramonto, per questo motivo il grande refuso.

Naturalmente, per giungere velocemente alla dimostrazione che giovedì è verde, ci si deve riferire al Dio Dioniso, che nella sua esistenza pansessuale soleva rompere i vincoli sociali, e le sue feste ci celebravano solitamente il quinto giorno della settimana, che non è il venerdì, solo nel sud dell’Europa si enumera partendo dal lunedì. Gli Inglesi, più conservatori, partono dalla Domenica (Sunday: bianca) e, per conseguenza logica: Lunedì, arancio; Martedì , viola o lilla; Mercoledì è inutile discuterne; Giovedì,  verde, qui nessuno mai ha contestato.
MERCOLEDI' E' ROSSO
Venerdì che ancora non abbiamo preso in considerazione è indubbiamente, incontrovertibilmente blu. Se qualcuno vuole una prova inconfutabile sul fatto che venerdì sia blu, è sufficiente enunciare che “Mercoledì è rosso”.
La natura umana spesso è complessa e difficilmente richiudibile in schemi e confini ben definiti, per cui è successo che qualcuno abbia messo in dubbio che “Mercoledì è rosso”. Costoro sono i malvagi.

2 commenti:

  1. Partendo dall'assioma che "mercoledì è rosso", il quadro teorico che ne deriva mi sembra sufficientemente coerente ma decisamente confutabile. L'implicazione logica che ne deriva è sì che la domenica è bianca e che di conseguenza il martedi è viola (piuttosto che lilla o, secondo il più recente concetto pseudoscientifico della subcultura New Age, addirittura indaco) e che il sabato è giallo (o oro?), ma la congettura secondo cui il lunedì è arancio anziché verde e di conseguenza il giovedì è verde piuttosto che arancio mi sembra alquanto campata in aria! Concordo col fatto che i grandi pensatori d'oriente siano stati effettivamente tratti in inganno dal noto refuso stellare, ma in questo processo dimostrativo non si tiene conto degli sviluppi del pensiero operaio degli ultimi decenni che ha dimostrato senza prova di dubbio che il lunedì è incontrovertibilmente e indiscutibilmente NERO! Da questo lemma ne deriva che il giovedì (quinto giorno della settimana anglofona) è necessariamente arancio e che di conseguenza il venerdì è verde.
    Quindi, riassumendo:
    domenica = BIANCA
    lunedì = NERO
    martedì = VIOLA/LILLA/INDACO
    mercoledì = necessariamente ROSSO
    giovedì = ARANCIO
    venerdì = VERDE
    sabato = GIALLO/ORO

    E il blu? Mah, mi sa che dall'ultima tornata elettorale ne è uscito un po' scolorito... ;oP
    CHE SIA IL BLU UN COLORE MALVAGIO???

    RispondiElimina
  2. Carissima Rattapignoela, pur ringraziandoti del tuo intervento, non posso non evidenziare che cercare di dimostrare che il lunedì é nero, solo a causa dell'era industraile che da alcuni anni ci assilla, dimostra come l'occidente tenda comunque e ritenere l'universo con il sole che gira e la terra al centro. Papi di quel tempo (Enrico I, II, e III) negarono la realtà a causa di fiabe bibbiesche, e tu ora vuoi applicare un colore che é la somma e sintesi di tutti gli altri. NON VOGLIO INFLUENZARE I MIEI NUMEROSI LETTORI, MA INVITO A PARTECIPARE A QUESTO DIBATTITO CHE EVIDENTEMENTE PUO' PORTARE A LIVELLI CONOSCITIVI INSPERATI ED INSPERABILI.

    RispondiElimina

Sarebbe un piacere sapere cosa ne pensi: Dimmelo!