14 luglio
389° Festino
di Santa Rosalia.
Palermo ha
quattro Sante protettrici, tutte raffigurate sopra ai famosi ‘Quattro Canti’,
ma recentemente, nel ‘600, Santa Rosalia, si è imposta come ‘La santa patrona
di Palermo’.
Imperversava
allora la peste portata in città dall’equipaggio di una nave non controllata a
dovere. ‘La Santa’ apparve in sogno a più persone affinché informassero il
prelato di allora, di provvedere alle ricerche delle sue spoglie e, se fosse
avvenuto, Ella avrebbe salvato la città dalla pestilenza.
Alcuni degli
informati, non fecero l’ambasciata e morirono, altri ritardarono e si
ammalarono, fintanto che, qualcuno provvide: il ritrovamento avvenne e ‘la Santa’
fermò la peste.
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La nave con Santa Rosalia |
In ricordo
del fatto, la statua della Santa viene collocata sopra ad una nave (in ricordo
della causa della peste) e viene osannata e portata in processione lungo tutta
la via centrale della città sino al porto ove, al suo arrivo, partono le salve
di fuochi d’artificio.
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Panelle e crocquette |
Si inizia
verso le venti di sera, il gran finale verso l’una.
Al Foro
Italico c’è un grandioso palco ove si svolgerà un mega concerto; c’è la
tendopoli della ‘Croce Rossa’ e i cellulari della Polizia; la via Umberto
primo, snodo importante del traffico cittadino è chiusa al traffico, tutta l’area
si stà riempiendo di bancarelle. Mi avvio a risalire la grande via centrale
(via Vittorio Emanuele) e scopro che ogni dieci metri, su ambedue i lati della
via, c’è un venditore di bevande: chi alloggiate su un carrello da supermercato,
chi sul vespino treruote o sulla vespa normale, altri sul carretto, qualcuno sul
bidone da petrolio, molti esponendo la mercanzia appena fuori dell’uscio di casa:
mi dicono che non sia
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Prove dei ballerini del carro |
una tradizione ma solo un modo per racimolare qualcosa,
boh!
Sono le
diciannove, la festa inizia alle 20 quindi risalgo la via che porta alla
cattedrale per vedere la partenza del carro-nave.
Avvicinandomi,
il passare tra la gente, sempre più numerosa, diventa più difficoltoso.
Arrivato
alle ruote della nave, trovo gruppi che si allenano: ragazzi in maglietta
gialla che ballano; giovani aggrappati al timone di traino della nave che fanno
streatching; sul tetto della cattedrale una numerosissima corale sta intonando
il ‘La’.
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La corale sul tetto |
Attendendo
approfitto per gustare una granita alle
more di gelso: Meravigliosa!
Sono passate
le otto, non succede nulla, tranne l’infittirsi sempre maggiore di gente. Il
piazzale è stracolmo, la strada pure. C’è anche la solita zingara che chiede l’elemosina
e che, come mia usanza, insulto rabbiosamente: qualcuno mi guarda atterrito ma
spiego che ‘non sono poveri, sono ladri pieni di soldi e ci beffano anche
chiedendo alle vittime l’elemosina’, la signora, prima esterrefatta, concorda
con me. Santa Rosalia, oltre alla peste, potresti risolvere anche questo
problema?
Mi allontano
verso ‘Porta felice’ quella da cui passerà la processione per arrivare al
porto.
Incontro i
primi esaltati-esultanti per la festa.
Le
bancarelle sono vieppiù pronte e organizzate. Il vialone è un fiume in piena di
gente che sale e scende, poi scende e sale, e poi …. sempre uguale.
Sono quasi
le undici di sera e non è successo nulla, ma tutti stanno intasando le
bancarelle del cibo. Siamo al cospetto di circa cento bancarelle che sfornano
cibarie di ogni tipo, di fronte ad ognuno di queste la coda in attesa di
nutrimento. Decido anch’io per il “Pani ca Meusa”: ci provo almeno. Pare che
sia il panino più richiesto, per farlo ci vogliono un paio di minuti, e ci sono
decine di persone: No! Mi perderei il passaggio della Santa. Opto furbescamente
per un’altra granita nella strada accanto dove c’è meno gente, infatti qui è pieno
di furbi come me. Coda anche per la granita: il barista stravolto non capisce
come la voglio (l’accento nordico per loro è poco comprensibile): Mi dia due
gusti come vuole! Grido. Fantastico,
gelso e ribes. Torno alla via della passeggiata e vedo a sinistra la sagoma
della Santa: appena passata.
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Via Vittorio Emanuele addobbata |
Corro verso
la Kalsa per vedere almeno l’arrivo, spinte e richieste disperate di
Permessoooo!
Arrivo
appena in tempo; dal palco stanno urlando: Ecco la nostra Santa! E’ arrivata da
noi Santa Rosalia! Ed ora partano i festeggiamenti! Attenti, stanno partendo!
In quel
momento con macchina fotografica pronta, ipad pure e portafoglio abbottonato
(avevano provato a rubarmelo) partono i fuochi che splendono, per la mia
visuale, proprio al di là del carro
della Santa, perfetto!
Riprendo,
fotografo, apprezzo la bellezza dei fuochi col mio vicino, poi mi sposto verso
l’area dove ho camper e forse una migliore visione, sperando di fare in tempo
per il finale.
Arrivo dove
il mio piccolo domicilio sembra anche lui con muso all’insù a vedere i fuochi,
che proseguono.
Discuto con
altri sul fatto che il rumore mi pare molto più potente dei nostri del nord. Mi
guarda un po’ stupito e capisco: in quel momento parte una salve di botti
talmente potenti che temo per la plastica del camper, la digestione accelera
per le vibrazioni e il battito cardiaco va totalmente in fibrillazione.
Quasi dieci
minuti così: per un paio di mesi penso
che cani e gatti di Palermo migrino a Mondello.
E’ passata
quasi un’ora di guerra, è l’una di notte, ora tutti a nanna. … … … … … Minghia!!!