venerdì 9 settembre 2011

Polli in batteria

3 e 4 settembre Bibione
Ora è giunto il momento di reimmergersi in fresca salamoia: si va alle grandi spiagge nel nord Adriatico.
Ho provato con Lignano, sia Riviera sia Pineta sia Sabbiadoro, ma, pur essendo settembre, pare siano ancora tutti qua. Provo con Bibione: dopo un’approfondita perlustrazione trovo posto, solo cento metri dal mare, direi che può andare.
Qui l’ambiente è quello classico che io chiamo dei polli in batteria.
Sfilata mattutina verso il mare e rientro per pranzo all’una. Ripartenza a metà pomeriggio e rientro per cena. Poi passeggiata serale per negozi. Tutti insieme negli stessi orari, appassionatamente.
Bibione: coltivazioni
Sabato lo trascorro disperso per la campagna tra le foci del Tagliamento e la città. Solo verso sera trovo la via del mare per il bagnetto di rito.
Il mattino dopo, di buon’ora, passeggiata sul lungomare, in battigia. 
Bibione: Batteria a riposo
Da Bibione, sino al porto di Baseleghe, ci sono ventotto postazioni con Bagnini e scialuppe di salvataggio, ininterrottamente. Ogni postazione è circondata da ombrelloni e sdrai disposti per venti file in profondità e lunghe circa duecentocinquanta metri ciascuna. Vado sino in fondo, circa sei chilometri.
Oggi è domenica e sin dalle prime ore, lentamente, le spiagge si riempiono; Il bagnasciuga diventa sempre più una via trafficata.
Bibione: Grandi scavi
Bibione: che impressione!
Al ritorno incontro grosse difficoltà, sono costretto a zigzagare per evitare i grandi scavi: babbi al lavoro e bimbi alla larga. Schivando scavi e costruzioni, spesso la strada è comunque sbarrata da grossi mammiferi al pascolo. Il frequente rientro sulla spiaggia asciutta per evitare ostacoli mi ha stroncato. Anche per oggi ho dato, il sole l’ho preso, il bagno l’ho fatto. Credo di non dovere altro.
Il tempo si guasta e decido di approfittare per guadagnare un po’ di strada per il rientro, mi avvio verso Verona. Penso a una visitina serale almeno a parte della città, ma arrivato scoppia il temporale. Un lampo incredibile seguito, a mezzo secondo, dal tuono, da il via al concerto per tuoni, fulmini e scrosci.
Quel fulmine era caduto a nemmeno un chilometro di distanza, ma il boato è stato terrificante. Evidenzio che ho calcolato la distanza ove è caduto il fulmine: Mezzo secondo di tempo, il suono viaggia a duemila metri secondo quindi un chilometro. Spesso mi diverto a valutare con questo sistema se il temporale che si sente a distanza si avvicina o si allontana. Perché faccio questo conto? Metti che debba raccogliere il fieno; oppure richiamare il gregge di mucche o pecore; o ritirare i panni stesi (questa è già meglio). Mi andava di raccontarla perché molti non lo sanno e mi va di tirarmela.

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