martedì 23 aprile 2013

L.s.u. e L.s.u.



Dettagli di chiesa e chiostro della Gancia, Palermo

Lavori e stipendi socialmente utili.
Ho incontrato una ennesima manifestazione di protesta di L.s.u. dalle parti di Palazzo dei Normanni che stava bloccando il traffico, peraltro già caotico, della città.
Lavori Socialmente Utili è una formula di assunzione generalmente clientelare il cui lavoro non è ben definito, ma che comunque viene stipendiato. Stipendi a volte irrisori, altre volte ragguardevoli.
La caratteristica è che in realtà  non sanno cosa fargli fare e quindi, di norma, fanno assolutamente nulla.
Oggi, iniziando la mia visita di approfondimento alla città ho scoperto un aspetto totalmente diverso. Ci sono associazioni di volontariato, che impegnano persone generalmente laureate per accompagnare i turisti nelle visite ai monumenti e dei quali sono generalmente anche un po’ custodi. Questi volontari non hanno uno stipendio. L’associazione ha degli introiti dall’ingresso dei turisti nei vari luoghi d’arte e dopo aver pagato il materiale divulgativo e le piccole spese di gestione, divide il rimasto tra le persone impegnate.
Questa mattina, in visita alla Chiesa della Gancia, c’erano tre ragazze a disposizione. Ho visto entrare, in tutta la mattinata, otto persone che hanno pagato due euro e cinquanta ciascuno. Il gruzzolo di venti euro sarà diviso in tre, dopo aver pagato il cartaceo che ci hanno consegnato.
La Sicilia è anche questo, ma,malgrado ciò, non si vedono volti particolarmente tesi o arrabbiati, ognuno capisce che s’ha da fare quel che si può.
La ragazza che mi ha accompagnato era totalmente positiva nonostante fosse piuttosto precaria e a basso reddito, un’altra era un po’ più arrabbiata ma dalle lagnanze è passata velocemente a parlare di cannoli, la terza parlava poco perché era ora di pranzo.
Sono in grado di dare il numero dei turisti in visita perché sono entrato all'apertura, ore nove, e ne sono uscito alla chiusura, le tredici. La mia accompagnatrice e io abbiamo sostanzialmente fatto a gara a chi ne aveva di più da raccontare, per questo sono così informato. Non ricordo bene la chiesa tranne che c’è una famosissima statua di un bambino vestito da frate e tanto Barocco.
All’uscita,  in una bella giornata soleggiata, due turiste passeggiavano beate in canotta bianca, mentre la mia guida metteva il cappotto.

Dettagli di una città meravigliosa



Piazza Ruggero settimo a Palermo

Premettendo che ho scoperto di amare Palermo, ritengo giusto elencare alcuni aspetti particolari della città. Alcuni possono apparire negativi, ma che significa? Negativo non è mai nulla nella vita, ogni cosa ha un suo perché.
Arrivando con la vettura sentirete fischietti di richiamo, sono i parcheggiatori “volontari” generalmente di colore. Non sono un problema: vi indicano dove parcheggiare e come, vi sorridono e vi seguono in attesa della mancia, ma non preoccupatevi ditegli che tornate subito e potete evitarla.
Passeggiando per ammirare i monumenti tenete sempre un occhio anche a terra, qui amano molto i cani, ma non sono pratici sul loro uso. Spesso a terra ci sono tracce della loro numerosa presenza. Naturalmente qui il sole rende abbastanza innocue queste tracce, ma se sono ancora calde …
Ci sono, in effetti, i famosi cassonetti dell’immondizia straripanti; non usateli come punto di riferimento, perché vengono spesso svuotati; il mucchio si trova in un altro lotto di cassonetti non ancora ripuliti e potreste confondervi, usate le cartine stradali.
Se sentite improvvisi boati musicali che velocemente arrivano e velocemente sfumano, tranquilli: è la piccola auto che passa con il grande subwoofer nuovo appena installato nel baule (gli installatori di autoradio a Palermo sono appena meno numerosi delle friggitorie). Se la musica è potente ma non passa in fretta allora sono i due ciclisti con batteria sul portapacchi posteriore e casse amplificate appese alla canna. Passato il primo con la “disco”, poi arriva il secondo con la “chillout” e vi potete tranquillizzare.
Importante: in Sicilia non si dicono parolacce in pubblico. Il mio linguaggio scurrile (che era nel contesto di un racconto) è stato vilipeso dal mio barista che mi ha cortesemente ricordato che tale linguaggio, in Sicilia, è appannaggio dei ragazzini di strada.
Al nord ci si saluta apostrofandoci: Va a de via ‘l cu! sa te fet in gir? Qui si baciano, anche tra uomini, si salutano molto cordialmente e in effetti non ho mai sentito nemmeno un ‘Minghia!’

Cannoli e Panelle a Palermo



Piante grasse all'orto Botanico di Palermo
Palermo ha un problema.
Ho parcheggiato il camper in una fantastica piazzetta a fianco del Foro Italico, che è il lungomare di Palermo.
Monte pellegrino e il porto a sinistra, la catena collinare con Monreale dietro, la bellissima penisola di Bagheria che chiude il Golfo a destra e il mare davanti: Meraviglioso
Questo lungomare è in realtà un immenso parco che si affaccia sul mare e la postazione che ho conquistato è come una vetrina sulla variegata popolazione palermitana. Una postazione ove si evidenzia il problema di cui soffre Palermo: Il cibo.
In ogni angolo della città ci sono bancarelle di cibo da strada che, volontariamente, esalano profumi ad ogni ora; La panetterie hanno sempre anche centinaia di dolciumi a vista e i tavolini per la pizza; gli alimentaristi dispongono di panini sempre pronti, i numerosi mercati pullulano di friggitorie, la percentuale di negozi specializzata in dolciumi è circa un terzo rispetto a tutto il resto.
Traghetto in partenza al foro Italico di Palermo
Naturalmente la percentuale delle persone un po’ sovrappeso è discretamente elevata e molti di loro sono quì, al foro Italico. Corrono trafelati per smaltire, ma sono felici e lo si capisce quanto terminando la loro corsa, paonazzi, si avviano al bancone dei ‘cannoli’ e delle ‘panelle’.
E’ quasi sera, una grosso traghetto, uscendo dal porto, passa davanti colmo di turisti e lentamente si allontana. Lo ricordo al suo arrivo,  la linea di galleggiamento era molto più alta.



I ficus di Palermo



7 aprile
I ficus di Palermo
Darwin aveva ragione nel ritenere che la vita sulla terra, sia essa animale o vegetale, si adatti alle necessità. In questa città croce e delizia è il sole, tutti lo cercano ma quando c’è bisogna schivarlo, troppo lucente e troppo caldo e per ovviare al problema la natura ha dato a Palermo il Ficus Magnoliae.
Il ‘Magnoliae’ indica la forma della foglia e la sua caratteristica è che, una sola pianta, é un bosco. Dai rami scendono tentacoli che allungandosi e toccando terra diventano un nuovo tronco. Questi nuovi tronchi consentono ai rispettivi rami di allungarsi a dismisura. Tutti i rami producono nuove radici-tronco e il gioco potrebbe proseguire all’infinito. Per fermarle non le potano, semplicemente tengono tagliate le radici pensili.
Palermo: Ficus Magnoliae
Troviamo, in centro città, queste enormi, immense oasi di verde che spesso sono una sola pianta. Tra i suoi rami trovano casa e protezione migliaia di chiassosissimi uccelli, alla sua ombra godono refrigerio comunità umane numerose e cuccioli di uomo che giocano a nascondino tra le sue enormi e labirintiche radici. Queste radici paiono mostri che si allungano quanto i rami dapprima alte come dei muriccioli poi si immergono nel terreno e quindi ricompaiono. A volte abbracciano paurosamente altre piante e scompaiono nuovamente sotto terra. Sono piante antichissime e sulle radici troviamo scritte e incisioni di varie epoche, alcune sono considerate arte rupestre di origine Mesozoica.

lunedì 22 aprile 2013

Mondello beach



5 e 6 aprile
Mondello
Palermo ha un lungomare immenso che si allunga per chilometri ma è inquinato. Ci sono cartelli con la scritta chiara: “divieto di balneazione per inquinamento”. Questo è il motivo per cui i palermitani vanno a Mondello.E’ una spiaggia incantevole, grandissima, l’acqua è limpida, il colore del mare è meraviglioso e le foto non danno la giusta tonalità.
Mondello Palermo
Altre due spiaggette, Arenella e Addaura, molto più piccole ma di una bellezza incredibile sono tra Mondello e Palermo intervallate da delle meravigliose scogliere a picco su un mare profondamente blu.
Il problema di Mondello è che i palermitani pare siano davvero tutti qui. C’e il caos: bancarellari di ‘vu cumprà’, a decine, intasano il lungomare; chiassosi motorini sfrecciano tra i passanti, pallonari sulla spiaggia sollevano nubi di polvere e boati di esultanza; bimbi, attirati da giocattoli e giostre, strillano in ogni dove sovrastati spesso da genitori esasperati. Ed è solo un fine settimana di tardo inverno.