martedì 24 settembre 2013

Cefalù


Cefalù: Una chioccia di paese

Cefalù è inserita nella lista dei “Borghi più belli d’Italia”. Si tratta di un paesino stretto e arroccato ai piedi di una rocca a strapiombo sul mare. Direi che che merita di essere paragonato alle altre due importanti perle sicule: Taormina ed Erice.
Un lungomare sabbioso si allunga a lato del paesino: circa un chilometro di spiaggia dorata e sabbia fine, chiusa al lato opposto da uno sperone roccioso.
Alle spalle della rocca il porto ed una caletta meravigliosa punteggiata da scogli e chiusa da una scogliera con alla sommità una torre in rovina ed uno sperone roccioso altissimo. Quà e là silenziose e dondolanti barche a vela danno il
tocco finale ad uno scorcio delizioso.
La Rocca ospita, sulla cima alta circa duecento metri,  i resti di un castello e dell’antica Cefalù dei tempi delle invasioni arabe. Da lassù il paesaggio spazia sino alla “Conca d’Oro” e si gode anche dell’ultimo sperone siciliano, San Vito lo Capo.
Il paesino attuale è chiaramente di impronta medievale. Una chiesa, con doppie torri laterali, enorme, sovrasta tutto l’abitato come una grande chioccia ed alle spalle la rocca a proteggerla.
Racconta la mitologia che la rocca sia il viso di una Ninfa innamorata di un pastore del posto che, impedita nel suo affetto, sia stata trasformata così da Giove, intenerito dal suo dolore.

Un segreto: Poco segnalato perché poco sicuro, sul versante nord del paesino c’è un meraviglioso percorso. Quasi un chilometro di gradini a salire e scendere tra gli scogli, a volte in alto altre volte a mare.  Si sconsiglia di percorrerlo con mare mosso però, con le dovute cautele, è un’esperienza entusiasmante, credetemi.


P.S.: Credo non sia un grande segreto la bellezza di questo paese. Martedì scorso, al porto, ho contato quattordici bus. Ho incontrato i villeggianti per le viuzze: francesi, spagnoli, russi, polacchi, giapponesi e altri di cui non ho proprio capito l’idioma.


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