martedì 23 luglio 2013

Santa Rosalia 'il Festino'



14 luglio
389° Festino di Santa Rosalia.
Palermo ha quattro Sante protettrici, tutte raffigurate sopra ai famosi ‘Quattro Canti’, ma recentemente, nel ‘600, Santa Rosalia, si è imposta come ‘La santa patrona di Palermo’.
Imperversava allora la peste portata in città dall’equipaggio di una nave non controllata a dovere. ‘La Santa’ apparve in sogno a più persone affinché informassero il prelato di allora, di provvedere alle ricerche delle sue spoglie e, se fosse avvenuto, Ella avrebbe salvato la città dalla pestilenza.
Alcuni degli informati, non fecero l’ambasciata e morirono, altri ritardarono e si ammalarono, fintanto che, qualcuno provvide: il ritrovamento avvenne e ‘la Santa’ fermò la peste.
La nave con Santa Rosalia
In ricordo del fatto, la statua della Santa viene collocata sopra ad una nave (in ricordo della causa della peste) e viene osannata e portata in processione lungo tutta la via centrale della città sino al porto ove, al suo arrivo, partono le salve di fuochi d’artificio.
 
Panelle e crocquette


Si inizia verso le venti di sera, il gran finale verso l’una.
Al Foro Italico c’è un grandioso palco ove si svolgerà un mega concerto; c’è la tendopoli della ‘Croce Rossa’ e i cellulari della Polizia; la via Umberto primo, snodo importante del traffico cittadino è chiusa al traffico, tutta l’area si stà riempiendo di bancarelle. Mi avvio a risalire la grande via centrale (via Vittorio Emanuele) e scopro che ogni dieci metri, su ambedue i lati della via, c’è un venditore di bevande: chi alloggiate su un carrello da supermercato, chi sul vespino treruote o sulla vespa normale, altri sul carretto, qualcuno sul bidone da petrolio, molti esponendo la mercanzia appena fuori dell’uscio di casa: mi dicono che non sia
Prove dei ballerini del carro
una tradizione ma solo un modo per racimolare qualcosa, boh!
Sono le diciannove, la festa inizia alle 20 quindi risalgo la via che porta alla cattedrale per vedere la partenza del carro-nave.
Avvicinandomi, il passare tra la gente, sempre più numerosa, diventa più difficoltoso.
Arrivato alle ruote della nave, trovo gruppi che si allenano: ragazzi in maglietta gialla che ballano; giovani aggrappati al timone di traino della nave che fanno streatching; sul tetto della cattedrale una numerosissima corale sta intonando il ‘La’.

La corale sul tetto
Attendendo approfitto per gustare una  granita alle more di gelso: Meravigliosa!
Sono passate le otto, non succede nulla, tranne l’infittirsi sempre maggiore di gente. Il piazzale è stracolmo, la strada pure. C’è anche la solita zingara che chiede l’elemosina e che, come mia usanza, insulto rabbiosamente: qualcuno mi guarda atterrito ma spiego che ‘non sono poveri, sono ladri pieni di soldi e ci beffano anche chiedendo alle vittime l’elemosina’, la signora, prima esterrefatta, concorda con me. Santa Rosalia, oltre alla peste, potresti risolvere anche questo problema?
Mi allontano verso ‘Porta felice’ quella da cui passerà la processione per arrivare al porto.
Incontro i primi esaltati-esultanti per la festa.
Le bancarelle sono vieppiù pronte e organizzate. Il vialone è un fiume in piena di gente che sale e scende, poi scende e sale, e poi …. sempre uguale.
Sono quasi le undici di sera e non è successo nulla, ma tutti stanno intasando le bancarelle del cibo. Siamo al cospetto di circa cento bancarelle che sfornano cibarie di ogni tipo, di fronte ad ognuno di queste la coda in attesa di nutrimento. Decido anch’io per il “Pani ca Meusa”: ci provo almeno. Pare che sia il panino più richiesto, per farlo ci vogliono un paio di minuti, e ci sono decine di persone: No! Mi perderei il passaggio della Santa. Opto furbescamente per un’altra granita nella strada accanto dove c’è meno gente, infatti qui è pieno di furbi come me. Coda anche per la granita: il barista stravolto non capisce come la voglio (l’accento nordico per loro è poco comprensibile): Mi dia due gusti come vuole! Grido.  Fantastico, gelso e ribes. Torno alla via della passeggiata e vedo a sinistra la sagoma della Santa: appena passata.
Via Vittorio Emanuele addobbata
Corro verso la Kalsa per vedere almeno l’arrivo, spinte e richieste disperate di Permessoooo!
Arrivo appena in tempo; dal palco stanno urlando: Ecco la nostra Santa! E’ arrivata da noi Santa Rosalia! Ed ora partano i festeggiamenti! Attenti, stanno partendo!
In quel momento con macchina fotografica pronta, ipad pure e portafoglio abbottonato (avevano provato a rubarmelo) partono i fuochi che splendono, per la mia visuale,  proprio al di là del carro della Santa, perfetto!

Riprendo, fotografo, apprezzo la bellezza dei fuochi col mio vicino, poi mi sposto verso l’area dove ho camper e forse una migliore visione, sperando di fare in tempo per il finale.
Arrivo dove il mio piccolo domicilio sembra anche lui con muso all’insù a vedere i fuochi, che proseguono.
Discuto con altri sul fatto che il rumore mi pare molto più potente dei nostri del nord. Mi guarda un po’ stupito e capisco: in quel momento parte una salve di botti talmente potenti che temo per la plastica del camper, la digestione accelera per le vibrazioni e il battito cardiaco va totalmente in fibrillazione.
Quasi dieci minuti  così: per un paio di mesi penso che cani e gatti di Palermo migrino a Mondello.
E’ passata quasi un’ora di guerra, è l’una di notte, ora tutti a nanna. …  … … … … Minghia!!!

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