mercoledì 8 maggio 2013

Serpotta



Un signore, tal Giacomo Serpotta, secoli fa ebbe una intuizione: Poiché allora, come oggi, mancava danaro e il lavoro era carente, inventò il finto marmo. Si trattava di stucco misto a polvere di marmo a cui somigliava molto. Era più facile da lavorare e molto meno costoso. Ottenne numerosi lavori che si trovano in quasi tutta la Sicilia.
Mi raccontano che, pattuendo il prezzo delle opere da eseguire pretendeva sempre anche una botte di vino in anticipo, condizione irrinunciabile per l’accordo di lavoro.
Ammirando le sue opere mi pare di vederlo: incerto sulle gambe, occhio lucido e bestemmia facile, mentre impasta e affina Madonne.
Palermo, chiesa a Ballarò. Un esempio di finto marmo del Serpotta

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