domenica 16 dicembre 2012

Il peso della cultura


6 settembre

Verso tardo pomeriggio, a Venezia, va in scena uno spettacolo che, solitamente, io godo seduto ad uno dei bar vicini al ponte di Calatrava; è importante rallegrare la scena con uno spritz color rubino.
Dopo una giornata di visite e passeggi per Calli e Campielli, musei e negozi, la vitalità del turista si spegne.
Il vociare del mattino ha lasciato posto a grugniti e versi asmatici; i volti sono sfatti ed inespressivi; il procedere non fa più uso delle ginocchia ma l’arrancare su una gamba e il trascinamento rigido dell’altra;

Schiene curve e braccia penzoloni reggono borse o trascinano involucri ormai sfatti pure loro;
Qualsiasi oggetto rialzato, che sia muretto, gradino, monumento o questuante, viene ricoperto da umanità a riposo. Spettacolari gli obesi in panchina: la loro superficie frontale risulta triplicata.
Sorseggiando il mio spritz ghiacciato mi sono reso conto che, dopo tre giorni, ero anch’io nelle stesse condizioni e ho deciso: oggi riposo, a Treviso ovviamente.

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