domenica 25 novembre 2012

Catena alimentare ad Asiago


19 luglio
 Altopiano di Asiago
Sono senza estratto di latte, devio quindi il mio percorso verso l’altopiano di Asiago, patria del formaggio. L’Altopiano è alto (mille metri e rotti), ma non è in piano: pare di vedere le Langhe del Monferrato o le colline dell’Umbria. Ci sono venti gradi o poco più e un leggero venticello fresco di montagna, il sole splende. Mi avvio al centro del capoluogo e mi assale un profumo per me inconfondibile, inebriante, (è mezzogiorno) “I Bogoi”, monega! Mi vedo già seduto al tavolino con lo spillone per estrarli dal guscio, al fianco un fresco Bianchino, …….. Non trovo la bancarella, è sparito il profumo… Allucinazione? ... Noooo! E’ come togliere le caramelle al bambino. Domani investigherò.



 
Completo il programma di oggi con la camminata tonificante: tre chilometri in salita per Monte Interrotto. Non so come, ma, dodici chilometri dopo, stavo ancora arrancando. Finalmente una bellissima radura, ben rasata, con tavoli e panche; alzando gli occhi vendo un enorme castello: Questo non era previsto. C’è il fossato, mura altissime, torrioni, magnifico! Scopro che è un forte militare di fine ‘80.
Davanti al Forte (il monte è ‘Interrotto’) c’è uno strapiombo e, ai miei piedi, tutto L’altopiano del formaggio.
Ritorno per una strada diversa e, in effetti, sono tre chilometri.

A proposito: non avevo il formaggio in camper solo perché non mi piace.

 

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