sabato 17 dicembre 2011

Fritto di Genova

15 dicembre
Fine anno  e inizio prossimo in Sicilia.

Motivo principale, risparmiare sul riscaldamento; secondario, spero di fare il bagno a capodanno a Mondello.

Traghetto alle undici di sera, parto alle due del pomeriggio. Quando arrivo a Genova, capisco di aver contratto la Sindrome del Norinoco (Un’amica, Norina, che parte sempre dieci ore prima della partenza del traghetto)
Di solito si aspettavano 8 ore al porto: Metti che parta prima! Diceva.
Questa volta, essendo solo e 6 ore davanti, decido di visitare per la prima volta la città, l’ho sempre considerata orrenda.
Dal porto sino all’Acquario non cambio idea, ma dopo scopro che, addirittura, c’è un piacevole lungomare, il sottomarino Pegasus, la nave dei pirati del film di Polanskj, i pali bianchi da shangay e qualche strano monumento del genere “dategli le Brioches”. Quando però  inzia il passeggio lungo i vicoli della città vecchia… beh! …:Proporrò agli amici di fare tappa e trascorrere un giorno a bere mangiare ed odorare Genova.
Genova: bancarella colarata tra i vicoli
Si parte in ritardo, verso mezzanotte. Al self service, stanno già chiudendo e, per smaltire, mi riempiono un piatto di fritto e un altro di patatine. Appena usciti dal porto, la nave inizia le danze. Mare mosso.
Terrorizzato, penso a come farò a dormire con un chilo di fritto, uno di patatine sullo stomaco e la nave che balla. Mi stendo, mi addormento e mi sveglio il mattino successivo alle nove e mezza. Ho scoperto di non soffrire il mal di mare, era mia moglie a soffrirne e ne soffrivo insieme anch’io.

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