domenica 14 agosto 2011

E se sun ciocc purtemm a cà

10 Agosto: da Rovigno all'arcipelago Broni.
Risvegliatomi di buon’ora e, deciso per una giornata di spiaggia e mare, attendo il caldo del mattino sistemando i serbatoi nell’area di sosta. Sento dei richiami: è il portinaio che, ancora libero da impegni di sbarre, non trova di meglio che controllare anche il camper stop. Mi chiede se ho badato a registrarmi: Non ancora! Rispondo. Lui borbotta, finisco il lavoro e, irritato, me ne vado. E la guerra continua.
Mi sposto più a sud verso la costa antistante l’arcipelago di Broni: Cinque vele, patrimonio dell’umanità, ecc…
Per uscire dagli schemi faccio una puntatina in un paese dell’entroterra, e incontro Dignano.
Paesotto importante, molto carino, a cinque chilometri dal mare delle cinque vele.
Faccio una scoperta interessante: circa un terzo delle case del paese sono da sistemare e vuote. Sono quelle vecchie case in pietra, spesso molto belle, con ornamenti in stile Serenissima.
M’informo all’ufficio turistico: I prezzi sono interessanti e capisco che qui c’è un mercato immobiliare tutto da sviluppare;  chiedo se ci siano vincoli e m’informano che c’erano una volta. Era vietato vendere agli italiani giacché, espropriati, espulsi o infoibati, spesso tornavano presentando diritti come ex proprietari o eredi. Quel divieto è stato rimosso da un paio di anni.
Stessa situazione nel paesino sulla costa, Peroj. Da pensarci.
Risalgo verso Barbariga e mi perdo in una stradina sul lungomare, trovo un parcheggio a tre metri dalla riva. C’è un ampio golfo, Il mare è piatto, l’acqua cristallina,  profondità massima centocinquanta centimetri, sole splendido. Macheffigata!
Non voglio sentire ragione: bagno passeggiatina, cena a lume di tramonto e se viene un poliziotto chissenefrega.
Dormo alla grande. Vengo svegliato verso le tre da un gruppo di ubriachi che cantano a squarciagola: “hs sn choc prtm a ch”! Quì le vocali sono una rarità.

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