domenica 14 agosto 2011

Ho girato e rigirato senza saper dove andare...

6 Agosto: Da Orsera a Rovigno.
Rivisito Orsera prima di partire, è bella, piccola, panoramica, tranquilla con due campeggi da urlo.
Fiordo o canale di Leme
Parto per Rovigno e, strada facendo, vedo per la prima volta un Fiordo, non in Norvegia ma in Istria. Montagne intorno altissime e, in fondo, il mare con tante piccole imbarcazioni, mai visto.
Arrivo a Rovigno e qui sento la necessità di dotarmi di moneta locale, la Kuna. Faccio la spesa e riesco a pagare col Bankomat e fuori del supermercato c’è lo sportello di prelievo, facile no!
Elemento importante è stabilire quanto: opto per cinquecento kune, non devo spendere ma, non so perché, sento aria di:  “Va che ti curo”! che significa attento ad ogni evenienza.
Non siamo più abituati alle valute straniere una volta a mente si calcolava ogni cambio: Franco francese o svizzero, Marco, Sterlina, oggi E’ importante la velocità di calcolo in caso di spesa. Se vedi che la pizza costa 50 kune devi capire in frettà quant’é.
Poiché è più facile moltiplicare che fare altre operazioni va trovato il coefficiente moltiplicatore.
Tutti conosciamo la prova del nove, il teorema di Pitagora (quello dei cateti e ipotenusa), ‘P’ greco e ovviamente il calcolo del logaritmo. Bene: cominciamo.
Cambiare, diciamo,  cento euro, dividerlo per quanto il cambiavalute ci dà, settecentocinquanta kune. Formula: 100:750=0,133 (coefficiente). Adesso abbiamo il moltiplicatore.Esempio:  Vedete il prezzo  della krnuhfst di kn80? Moltiplicate per 0,133 e ovviamente vi risulterà 10 euro e qualcosa. Perfetto, ora prendete la prova del nove, Pitagora, il logaritmo eccetera, e buttateli tanto non  servono.
Trovo un parcheggio che vieta la sosta a roulotte e tende, ma non ai camper. Vista mare, come al solito perfetto.
In fondo alla baia, sulla penisola, che si staglia sul mare svetta la città di Rovigno con il campanile di San Marco, ma questo è proprio uguale.
Mitico grande bagno in un mare limpidissimo.
Compare nel porto della cittadina la nave di Adamovich: e chissenefrega.
A sera faccio i 100 metri che mi separano dal panorama illuminato della città, bello. Sono in ciabatte e pantaloni corti, proseguo un po’, c’è una bellissima mezzaluna che si specchia sul mare. Distratto mi ritrovo in città (tre chilometri).
 Bellissime e strette viuzze pavimetate con granito bianco lucidissimo,  illuminazione dolce e una marea impressionante di gente. Sono tutti qua.
Arrivo alla cattedrale in cima alla collina, ridiscendo e scopro che quella cittadina non è quella che vedevo dal la mia postazione: E’ enorme! Mi perdo, giro e, dopo tre ore, ritrovo la via del ritorno, con le ciabatte distrutte ed i piedi infiammati.
 Ma che bella città!

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